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Analisi di prefattibilità economica e tecnica | Il caso Galliate | LA STAMPA NOVARA

Arisk S.p.a. ha contribuito all’analisi di prefattibilità tecnica ed economica del lago in zona Villa Fortuna a Galliate (NO). Questo fa parte di uno dei servizi specialistici nell’area Ambientale.

L’articolo che segue è stato redatto dal giornale “LA STAMPA – NOVARA” in data 22.09.2024.

 

La bonifica infinita al “lago delle melme” Servono altri 4 milioni

Serviranno ancora quasi 4 milioni (oltre ai 15 già spesi) per bonificare il cosiddetto “laghetto delle melme acide”, un invaso di circa 80 metri di lunghezza per 15 di larghezza in cui, tra la fine degli
anni ’70 e la metà degli ’80 sono stati sversati abusivamente idrocarburi per 17.550 tonnellate. Si trova in località Villa Fortuna, alle spalle del centro di conferimento comunale e a un chilometro dal terrazzo alluvionale del Ticino.

Il Comune ha ricevuto il documento di “Analisi di prefattibilità tecnica ed economica” che un anno fa era stato commissionato a una società specializzata in bonifiche ambientali, la Arisk di Milano. Era stato l’assessore all’ambiente Gianni Rigorini a tornare ad affrontare un problema insoluto. L’area dagli anni ’50 e per due decenni era stata una cava. Poi venne utilizzata come discarica: l’enorme buco fu colmato con rifiuti solidi urbani, fino al 1980, e inerti, fino al 1985. Ma nel frattempo era stato oggetto anche di scarichi abusivi di residui petroliferi, formando un laghetto profondo fino a 20 metri e pieno di melme acide oleose fluide e semifluide.

Negli anni ’90 la Regione finanziò con quasi 15 milioni quattro lotti di bonifica, che furono completati e permisero la rimozione e lo smaltimento di 13.800 tonnellate di melme. Poi tutto si fermò,
mentre nel sito nel restano ancora 3.750. Ora alla nuova amministrazione è arrivato lo studio di fattibilità del quinto e ultimo lotto, che prevede ulteriori costi per 3.713. 946 euro. Le melme non potranno essere aspirate perché troppo dense. Dovranno essere dragate, poi sottoposte a un pretrattamento sul posto per separare la frazione acquosa da quella oleosa, neutralizzare
l’acidità di quest’ultima, stabilizzarla e conferirla a una discarica autorizzata.

Si prevede un anno di lavoro, con l’impiego di 4 addetti.

Una volta ultimata la bonifica dice l’assessore all’ambiente Roberto Vellata bisognerà provvedere al recupero ambientale dell’area, che potrebbe essere trasformata in un bosco. Sarà cura di questa amministrazione procedere alla richiesta di finanziamento alla Regione Piemonte per l’accesso ai fondi che annualmente il ministero dell’Ambiente mette a disposizione per la bonifica dei siti “orfani”, quelli per cui non è più possibile individuare i responsabili degli sversamenti. Se, come si può ragionevolmente sperare, nel 2025 l’opera verrà finanziata, si potrà chiudere questa vicenda di grave degrado ambientale“. C. B.